Una dieta vegetariana riduce fino a quasi il 30% il rischio cardiovascolare rispetto ad una dieta non vegetariana.

dieta vegetariana

Esistono diverse sfumature di dieta relativamente alla assunzione o meno di proteine animali.

La dieta ha effetti accertati circa la composizione e la funzione del microbiota intestinale la cui efficacia di protezione è sempre più verosimile in base agli studi in evoluzione. La disbiosi (alterazione del microbiota intestinale) è stata correlata alla genesi dei problemi cardiovascolari, scompenso cardiaco, diabete, obesità e insufficienza renale. Le diete a base vegetale, grazie alla loro azione sul microbiota, condizionano l'immunità dell'ospite e attenuano l'infiammazione cronica locale e sistemica. Le diete a base vegetale sono meno dense di energia e contengono più fibre solubili e insolubili migliorando così la sazietà e aiutano a diminuire l'assunzione di cibo portando quindi a una migliore sensibilità all'insulina e a perdita di peso. Inoltre queste diete hanno un minore Indice Glicemico e carico glucidico nonostante la presenza di carboidrati relativamente più alta. Una inversione delle lesioni coronariche si associa alla dieta a base vegetale specie se associata ad attività fisica, cessazione del fumo, diminuzione della assunzione di alcool ecc. Capitolo a parte resta quello del rispetto e dei diritti degli animali, biodiversità, deforestazione, desertificazione, pesca indiscriminata ecc.

Di seguito il link all’articolo originale.

https://academic.oup.com/eurjpc/article/29/14/1895/6612717